Visori 3D
I visori 3D, conosciuti anche come visori per la realtà virtuale (VR), rappresentano una delle tecnologie immersive più affascinanti e rivoluzionarie dell'era digitale contemporanea. La loro nascita affonda le radici negli anni '60, quando l'ingegnere Ivan Sutherland creò il primo prototipo di visore montato sulla testa, denominato "Sword of Damocles". Questo dispositivo pionieristico era ancora molto rudimentale, pesante e legato fisicamente al soffitto per motivi strutturali, ma già introduceva il concetto di visualizzazione tridimensionale immersiva. Negli anni successivi, la tecnologia ha conosciuto numerose evoluzioni, passando per gli esperimenti della NASA e i primi sistemi militari, fino all'avvento delle interfacce grafiche real-time negli anni '90.
Tuttavia, è solo con l'avvento degli smartphone e dei sensori a basso costo, a partire dagli anni 2010, che i visori VR hanno cominciato a diffondersi su larga scala. L'acquisizione di Oculus da parte di Facebook nel 2014 è stata una pietra miliare: ha sancito l'ingresso ufficiale della realtà virtuale nel mercato consumer, aprendo la strada a una competizione serrata tra grandi aziende tecnologiche. Oggi i visori 3D sono utilizzati in ambiti che spaziano dal gioco alla medicina, dall'educazione all'ingegneria, e rappresentano un ponte tra il mondo fisico e quello digitale, capace di trasformare radicalmente il modo in cui apprendiamo, comunichiamo e ci intratteniamo.