Funzionamento dei visori
Il funzionamento dei visori 3D si basa su una combinazione sofisticata di componenti ottici, sensori e software, progettati per simulare la percezione tridimensionale e immergere l'utente in un ambiente virtuale interattivo. Al centro dell'esperienza si trovano due display (o un display diviso in due parti), uno per ciascun occhio, che mostrano immagini leggermente diverse tra loro per creare l'effetto di profondità, noto come stereoscopia. Questi schermi sono spesso ad alta risoluzione e a frequenza di aggiornamento elevata (fino a 120Hz), per garantire fluidità visiva e ridurre l'effetto di motion sickness. Un sistema di lenti convessa posizionato davanti ai display aiuta a concentrare e correggere l'immagine, adattandola al campo visivo dell'utente
Parallelamente, una serie di sensori di movimento - tra cui giroscopi, accelerometri e magnetometri - rilevano i movimenti della testa in tempo reale e inviano questi dati al sistema di rendering grafico, che aggiorna dinamicamente la scena visualizzata. I visori più avanzati includono anche sistemi di tracciamento esterno o interno (inside-out tracking), per seguire lo spostamento nello spazio tridimensionale senza bisogno di sensori esterni. Alcuni modelli permettono anche il tracciamento oculare (eye tracking), migliorando ulteriormente l'interazione e la resa grafica.
Infine, il software è responsabile dell'elaborazione e della sincronizzazione tra i dati sensoriali e le immagini, integrando spesso motori grafici come Unity o Unreal Engine. L'obiettivo è quello di creare una sensazione di "presenza" così convincente da far dimenticare all'utente di trovarsi in una simulazione, abbattendo la barriera tra reale e virtuale.