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Come funzionano 

Il funzionamento di una stampante 3D parte sempre da un file digitale 3D, realizzato con software di modellazione CAD oppure generato tramite scansione 3D. Questo file viene successivamente elaborato da un software di slicing, che lo suddivide in centinaia o migliaia di strati orizzontali e genera un file G-code: un insieme di istruzioni che la stampante seguirà per costruire l’oggetto strato per strato.

Durante la stampa, il materiale scelto – solitamente sotto forma di filamento, resina o polvere – viene riscaldato, fuso o sinterizzato a seconda della tecnologia impiegata. La testina di stampa o il sistema di proiezione si muove con estrema precisione lungo gli assi X, Y e Z, depositando il materiale in modo accurato. Ogni strato si solidifica prima di passare al successivo, assicurando la stabilità dell’oggetto in costruzione.

Il tempo di stampa può variare da pochi minuti a molte ore, in base alla dimensione e alla complessità dell’oggetto. La qualità finale dipende da diversi fattori: risoluzione degli strati, temperatura di estrusione, velocità di stampa, calibrazione del piano e del sistema meccanico. L’operatore, quindi, svolge un ruolo cruciale nel settare correttamente tutti i parametri e nel monitorare la stampa.

Le stampanti moderne sono sempre più automatizzate e intuitive, con interfacce touch, connessioni Wi-Fi e sistemi di autolivellamento del piano, rendendo il processo sempre più accessibile anche ai meno esperti.

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